Da fine ottocento agli anni quaranta
L’Istituto nasce nel 1898 come Scuola Normale Governativa, rivolta alle fanciulle, partendo dai corsi privati istituiti in città dalle sorelle Linda, Adele e Rina Motta per la preparazione delle future maestre di scuola materna ed elementare.
Con le leggi scolastiche del 1896, si erano stabilite per le Scuole Normali – allora triennali – le seguenti materie d’insegnamento: Pedagogia, Morale, Lingua e letteratura italiana, Storia, Geografia, Matematica e computisteria, Elementi di fisica, chimica, storia naturale e igiene, Agronomia, Disegno, Calligrafia, Canto Corale, Ginnastica,Lavori donneschi (per le sole alunne). Superato l’esame di Licenza Normale, per ottenere il Diploma di abilitazione all’insegnamento occorreva svolgere un anno di “lodevole” tirocinio in una scuola elementare designata dal Provveditore agli Studi.
Nel 1908 si attiva la prima classe della Scuola Normale Comunale. Il 1° ottobre 1912 il Regio Decreto 1323 istituisce la Regia Scuola Normale Maschile, che diviene promiscua con R.D. 26 gennaio n. 261. Un anno dopo, il 5 ottobre 1913, l’Istituto viene intitolato al filosofo positivista Roberto Ardigò.
La funzione della Scuola è davvero fondamentale nel processo di rinnovamento sociale e di promozione culturale della Treviso post-unitaria, a partire dall’istruzione dei fanciulli. Nel 1877 la legge Coppino, punto qualificante della Sinistra storica, introducendo l’obbligo scolastico, aveva reso necessario un corpo professionale qualificato, coerente con la modernizzazione del Paese; a partire dal 1888, i programmi legati al nome del pedagogista Aristide Gabelli sottolineano la necessità di un insegnamento attento al metodo sperimentale alimentato da “lezioni di cose”. La legge Orlando del 1904 prolungò l’obbligo scolastico fino al dodicesimo anno di età, mentre i problemi della scuola sono al centro di un vivace dibattito culturale che vede coinvolte riviste come “La voce” di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini.
Intanto, l’Istituto cambia varie sedi, sempre nel cuore della città: dal numero 15 di via Barberia, vivace crocicchio studentesco, il 24 maggio 1920 si passa nell’edificio del Collegio di S. Teonisto, che viene ad ospitare anche il Corso Elementare di Tirocinio e il Giardino d’Infanzia.
Il 1° ottobre 1923, la riforma di Giovanni Gentile determina la soppressione della Scuola Normale e la nascita del Regio Istituto Magistrale “Roberto Ardigò”.
Espressione della borghesia conservatrice, la riforma Gentile – che innalza l’obbligo al quattordicesimo anno d’età – prevedeva un grado preparatorio di tre anni (scuola materna), cinque anni di scuola elementare uguale per tutti, la scuola media inferiore, con diversi percorsi (avviamento professionale di tre anni, il ginnasio con scansione 3+2 e i corsi inferiori, solitamente di quattro anni, degli istituti tecnici, istituti magistrali, istituti d’arte e conservatori), la scuola media superiore, di tre anni per il liceo classico, di quattro per il liceo scientifico, di tre o quattro anni per i corsi superiori dell’istituto tecnico, dell’istituto magistrale e dei conservatori.
Nel 1933, su unanime richiesta del Collegio dei Professori, l’Istituto viene intitolato al Duca degli Abruzzi, morto in Somalia il 18 marzo 1933, e considerato tra le più eminenti figure dell’alpinismo e delle esplorazioni geografiche, soprattutto polari.
Nel 1940, insegnò latino e storia nell’Istituto Magistrale Giuseppe Berto (1914-1978), destinato a diventare celebre, di lì a poco, con il romanzo Il cielo è rosso (1946), che narra le difficili vicende di un gruppo di ragazzi che la guerra ha abbandonato al loro destino e che tra violenze e orrori ritrova solidarietà e umanità.
Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi (1873-1933)
La seconda metà del novecento: il periodo delle sperimentazioni
Alla fine della seconda guerra mondiale, la scuola si trasferì nella sua sede attuale di via Caccianiga, un ampio edificio di stile razionalista prospiciente il passeggio alberato delle Mura. In esso si succedono migliaia di studenti, con una continua espansione sino agli anni ’70, quando si arriva alla sezione P. Sono anni attraversati da novità importanti, come i “decreti delegati”, approvati nel 1974, che introducono nella scuola italiana la rappresentanza dei genitori, del personale amministrativo, tecnico, ausiliario, e degli studenti (solo nella scuola superiore), e la legge 517 / 77, con l’integrazione degli alunni disabili mediante l’assegnazione alle classi di insegnanti di sostegno.
La storia dall’ultimo decennio del “Duca degli Abruzzi” è dominata dalla sperimentazione e dall’innovazione. Fin dagli anni Ottanta, infatti, i docenti dell’Istituto si sono resi conto del bisogno di un adeguamento del corso quadriennale tradizionale dell’Istituto Magistrale alle trasformazioni di una società in rapida evoluzione. Pertanto, già nel 1988 il Collegio dei Docenti ha presentato al Ministero della Pubblica Istruzione piani di maxi-sperimentazione.
– 1988/89: adesione al P.N.I.
L’adesione al Piano Nazionale Informatica ha offerto agli studenti l’accesso ai nuovi strumenti dell’informazione e della comunicazione, nonché una didattica innovativa per tutte le discipline, attraverso il ricorso alla multimedialità.
– 1988/89: estensione della lingua straniera nelle classi 3^ e 4^
Per ampliare l’aspetto formativo del corso di studi magistrale si è voluto estendere alle ultime due classi lo studio della lingua straniera, per approfondire la dimensione europea e multiculturale già propria dell’area umanistico-sociale del corso stesso.
– 1991/92: progetto sperimentale Brocca ad INDIRIZZO LINGUISTICO
L’adesione all’indirizzo linguistico del Progetto di sperimentazione “Brocca” è stata una ulteriore risposta alle esigenze di una formazione moderna, con un progetto educativo aperto all’Europa e al mondo. La tradizione umanistica della scuola, così, si è arricchita in chiave multiculturale: il profilo formativo d’uscita dei nostri studenti guarda a un soggetto sociale che senta come proprio bagaglio culturale anche quanto prodotto in altre lingue e civiltà.
Tale corso di studi non solo consente l’accesso ad ogni facoltà universitaria, ma agevola la possibilità di compiere questa esperienza anche in ambito internazionale. Inoltre lo studio di tre lingue straniere facilita l’inserimento nel mondo del lavoro in una prospettiva europea.
– 1991/92: istituzione del CORSO SERALE MAGISTRALE
L’apertura al sociale propria delle sperimentazioni ha spinto ad un’ulteriore innovazione: un corso serale magistrale per adulti e lavoratori. L’Istituto si è fatto così carico di sollecitazioni provenienti dal mondo del lavoro e dalla società civile. A completare il quadro, si è aggiunta l’introduzione del quinto anno integrativo serale, per permettere a coloro che, detenendo la maturità magistrale e impegnati nel mondo del lavoro, avessero voluto completare il corso di studi, anche per accedere a corsi universitari.
– 1992/93: progetto sperimentale Brocca ad INDIRIZZO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO
Un ulteriore ampliamento dell’area umanistico-sociale si è realizzato con l’indirizzo socio-psico-pedagogico: esso tende all’approfondimento delle dinamiche sociali, delle relazioni psicologiche e delle metodologie di rapporto non solo con i minori, ma con tutti i soggetti sociali che manifestino bisogni d’intervento da parte degli operatori sociali. Tale indirizzo fornisce una preparazione articolata e adeguata a proseguire gli studi in tutte le facoltà universitarie; d’altra parte, consente agli allievi anche l’inserimento nel settore degli operatori socio-sanitari.
– 1997: abolizione progressiva del corso di studi magistrale
Il Ministero della Pubblica Istruzione dichiara in via di estinzione il tradizionale corso quadriennale magistrale, in quanto per la funzione di insegnante elementare si istituisce un corso universitario. Il “Duca degli Abruzzi” si è così trovato di fronte alla graduale cancellazione della sua storica e istituzionale ragion d’essere. La decisione ministeriale, per altro prevista, non ha fatto altro che accelerare i cambiamenti già avviati dal Collegio: sperimentare ulteriori indirizzi di studio per costruire una nuova identità formativa.
1998/99: istituzione del LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI
L’istituzione di questo corso di studio conferma e corrobora l’indirizzo umanistico-sociale che l’Istituto aveva già assunto, assumendo come particolare caratura l’attenzione alle problematiche sociali contemporanee e la loro osservazione sistematica.
L’area delle scienze sociali era stata sino ad allora coperta da istituti professionali, dunque con un approccio sostanzialmente pratico, anche con diplomi triennali. Il Liceo delle scienze sociali si struttura invece come un corso di più ampio spessore culturale, strettamente collegato alla componente umanistica e alla sua forte riflessività. Tale corso di studio non solo offre un naturale sbocco verso un’ampia scelta di facoltà universitarie, ma presenta anche interessanti possibilità di proseguimento nel segmento post-secondario e si presta quindi bene a formare le nuove professionalità richieste da una società complessa.
– 1998/99: progetto sperimentale Brocca di LICEO SCIENTIFICO
L’indirizzo scientifico ripropone il legame tra scienza e tradizione umanistica, ponendo al centro il metodo e i processi costruttivi delle categorie scientifiche, per coniugarli con un solido impianto letterario, filosofico, giuridico. Questo indirizzo, mentre non esclude la possibilità di accedere, direttamente o attraverso corsi di specializzazione post-secondaria, all’attività produttiva, è più direttamente finalizzato al proseguimento degli studi in ambito universitario.
– 1998/99: istituzione del corso serale del LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI
Quando l’Istituto Magistrale fu soppresso per decreto ministeriale, l’Istituto ha voluto mantenere aperta un’offerta formativa per adulti e lavoratori nel corso serale, secondo lo spirito di apertura al sociale che lo caratterizza. Al Collegio dei Docenti, così, è sembrato naturale estendere al corso serale la sperimentazione del Liceo delle scienze sociali.
2010: le nuove sfide della licealità
– 2010/11: riforma della scuola superiore ed adesione agli indirizzi del LICEO LINGUISTICO, del LICEO UMANISTICO anche con l’Opzione ECONOMICO, LICEO SCIENTIFICO anche con l’opzione delle SCIENZE APPLICATE
Con il terzo millennio, l’Istituto si è aperto alle nuove sfide educative, interpretandole come risorse: lo sviluppo delle nuove tecnologie e dei diversi linguaggi espressivi, l’incremento degli studenti stranieri, l’attenzione alle dinamiche adolescenziali. La scuola si propone di accompagnare la crescita socio-economica del territorio, integrando l’originaria matrice umanistica con il potenziamento del pensiero scientifico e lo sviluppo degli stages formativi.
Il tema dell’educazione alla cittadinanza partecipata, nei suoi valori di identità, legalità, solidarietà ha dato luogo a un partenariato operativo con l’assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Provincia di Treviso. Un progetto di educazione alla cittadinanza dell’anno 2009 / 2010 è stato premiato dal Quirinale, con l’invito di una delegazione di studenti del “Duca” alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’anno scolastico, a Roma. In modo analogo, il Liceo è stato premiato nel 2013 a Palermo dalla “Fondazione Falcone“, per il proprio spettacolo teatrale intitolato Una fine ci sarà.
Nel 2010 il Liceo ha ottenuto un’importante riconoscimento da parte dell’UNICEF: quello di rights respecting school, una certificazione di qualità internazionale nell’ambito del rispetto dei diritti degli adolescenti e delle opportunità di crescita armonica. Cooperazione tra i popoli, progresso sostenibile, tutela del patrimonio materiale e immateriale: su questi temi il Liceo ha ottenuto nel 2014 un’altra prestigiosa certificazione internazionale da parte dell’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, sulla base di un progetto pilota, divenendo member of Unesco associated school. Con la “Riforma Gelmini” e il nuovo Regolamento dei Licei emanato dal Presidente della Repubblica il 15 marzo 2010, gli indirizzi sperimentali dell’Istituto diventano cinque Licei di ordinamento. All’interno del nuovo sistema formativo italiano, la licealità si coglie in tre fattori di pertinenza: interpretazione critica della realtà in vista della centralità della persona; problematizzazione e integrazione dei diversi saperi; organizzazione prospettica della conoscenza come divenire storico del pensiero umano. Lo snodo della riforma si coglie nell’interazione tra i quattro assi culturali del sapere (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale) e le competenze in uscita dei diversi indirizzi di studio. Tali competenze sono certificate alla fine del biennio.
Per sviluppare in chiave dinamica la riforma liceale, l’Istituto persegue nuove modalità didattiche, anche nella ricerca di reti e parternariati. Il MIUR lo ha designato a partire dall’anno scolastico 2013/14 Scuola Polo Regionale per le Scienze Applicate, ambito nel quale il progetto di alternanza scuola-lavoro ha vinto un bando europeo di finaziamento. Anche il Liceo Economico sviluppa questa innovazione, in rete con il sistema LES nazionale e con importanti aziende del territorio. Nel settore umanistico, d’altro canto, è presente una convenzione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari, mediante la quale gli studenti più meritevoli ottengono, dopo un modulo di eccellenza, crediti formativi universitari da spendere nell’ateneo veneziano. Il Progetto Tandem, invece, sviluppa un’analoga strategia nell’ambito scientifico con l’Università di Verona.
La presenza in un medesimo Istituto di una pluralità di indirizzi liceali permette così di configurare il “Duca degli Abruzzi” come una sorta di campus liceale nel cuore di Treviso, nella costante evoluzione di una importante tradizione cittadina.
I circa 1800 studenti, provenienti anche dalle province di Padova e di Venezia, costituiscono il vero patrimonio del nostro Istituto – tra i più grandi d’Italia – e un autentico investimento per tutto il territorio.